9 Marzo 2009: Si è svolta a Zurigo l'inaugurazione della
"Piazza Cella", con scopertura della targa toponomastica (primo toponimo
in lingua italiana in città), un bel discorso della municipale socialista
zurighese Esther Maurer e la lettura di alcuni passaggi tratti da "Nonna
Adele - Das Damoklesschwert" da parte dell'attore Francesco Fiordeponti
(Nella foto qui sotto: la targa toponomastica).
Ecco la dicitura:
Piazza Cella
Erminia Cella (1888-1959)
Wirtin im Restaurant "Cooperativo" (1935-1952),
damals Treffpunkt der antifaschistischen
italienischen Emigration und Mutter von
Ettore Cella (1913-2004),
Schauspieler und Regisseur.
In italiano:
Piazza Cella
Erminia Cella (1888-1959),
Gerente al Ristorante "Cooperativo" (1935-1952),
allora punto d'incontro dell'emigrazione antifascista italiana,
e madre di Ettore Cella (1913-2004),
attore e regista
Alla cerimonia erano presenti una quarantina di persone, altre ad alcuni
funzionari dell'amministrazione cittadina al seguito di Esther Maurer.
Per la famiglia di Ettore c'era il suo compagno di una vita, Richard Lenggenhager,
accompagnato dalla regista per la società Cooperativa hanno presenziato
Amilcare Biagini (decano dei soci cooperatori e figlio del compagno co-fondatore
Alessandro Biagini), Sandro Simonitto e chi scrive (nella foto qui sotto:
Richard Lenggenhager e Amilcare Biagini).
Il problema della denominazione dello spazio urbano era stato posto da
un comitato di abitanti del quartiere, che chiedevano di battezzare il
luogo "Piazza Angelo", dopo che un portinaio di nome Angelo era stato
ucciso in quel luogo un anno fa. L'amministrazione non ha ritenuto che
quella denominazione fosse del tutto rispondente ai requisiti regolamentari
e di legge, decidendo che il luogo venisse dedicato a Erminia ed Ettore
Cella, in segno di riconoscenza nei riguardi della comunità italiana.
Nell'operazione si possono distinguere alcuni elementi sia positivi che
negativi.
Inizio dai primi:
a) Il Cooperativo fa parte del panorama in modo non controvertibile.
Il tentativo di controversione al quale settori dell'amministrazione avevano
partecipato dopo la morte di Ezio Canonica subisce un serio colpo con
"Piazza Cella" dove il movimento dei lavoratori italiani entra come parte
della memoria storica e istituzionale della città Zurigo.
b) Il Cooperativo entra dunque ufficialmente a far parte della coscienza
civile zurighese.
La nostra scelta di impegno sui Quattro Centenari avviata quindici anni
fa (Fsis: 1994, ADL: 1997-99, Silone: 2000; Coopi: 2005) ha innescato
a ricaduta decine e decine di pubblicazioni, iniziative grandi e piccole,
mostre ecc.: tutte occasioni di riflessione sull'emigrazione socialista
come parte essenziale di questa città, nella quale essa costituisce la
prima e più profonda radice interculturale, tanto più preziosa in quanto
stiamo entrando in un'epoca a forte vocazione cosmopolita.
c) Il Cooperativo conferma perciò stesso una sua forte capacità d'incidenza
reale.
I vari tentativi di cancellarlo hanno rappresentato il riconoscimento
forse più sincero tributatoci dalla parte avversa (in un panorama altrimenti
ricco d'ipocrisia). Le vessazioni messe in atto secondo la ben nota tattica
LIC ("low intensity conflict"), tattica fallita quando il conflitto è
scattato sopra la soglia della sua visabilità pubblica con l'ignominioso
sfratto del 2006, hanno potenziato l'effetto "subcutaneo" della lunga
operazione politico-culturale avviata quindici anni fa (nella foto qui
sotto: la municipale zurighese Esther Maurer alla scopertura della targa).
In negativo mi pare doveroso rilevare che:
d) Questo riconoscimento non può dirsi del tutto scevro da una funzionalizzazione
nell'imbrigliamento di una tensione sorta con gli abitanti del quartiere.
e) Il riconoscimento riguarda il Coopi "al passato" e non si accompagna
ancora a una valorizzazione del Coopi "al presente" (tant'è che abbiamo
dovuto alzare i toni per ricevere un frettoloso e un po' tardivo invito,
senza contare il fatto che l'uso dei testi di Ettore Cella nella lettura
pubblica è avvenuto senza autorizzazione né menzione della fonte, secondo
le norme sulla proprietà intellettuale). Ergo, non c'è ancora da attendersi
la maturazione di un apprezzamento per ciò che il Coopi può (e dunque
per noi deve) essere "al futuro". In conclusione, possiamo considerare
il 9 marzo 2009 una giornata complessivamente positiva nei rapporti con
l'Amministrazione comunale zurighese, ma senza farci troppe illusioni.
Nell'inviarvi questo resoconto unitamente ai miei migliori saluti, vi
sarei molto grato se vorrete dare risonanza a questo evento.
Cordialmente
Andrea Ermano, presidente
Coopi, un'Idea che non muore